...e finalmente riesco a raccontare l’ultimo libro di
John Cheever che ho letto! Evvaiiii!!! Sono contentissimo e spero che la trama, il racconto sia bello! E’ un libro che mi è piaciuto tantissimo!
Ehmmm...è venuto un po’ lungo
...divido il testo in tre parti!
- Prima parte di "Falconer" di John Cheever -
Una vita vissuta, distrutta e poi ricomposta, un linguaggio a tratti delicato e a volte troppo duro e diretto, fanno di Falconer il miglior libro che abbia letto di John Cheever!
...certo, non sono tanti quelli che ho letto per fare un paragone e forse le mie parole sono esagerate, ma vi assicuro che chi lo definisce Capolavoro non sbaglia...è il minimo che si possa dire dopo averlo letto e fortunatamente io l’ho fatto!
Falconer è un carcere dove il protagonista principale della storia viene rinchiuso perché accusato di omicidio anzi, di un crimine ancor peggiore: il fratricidio. Sì, Farragut (il protagonista) un uomo che durante la sua vita normale era professore, docente, insegnava e allo stesso tempo faceva uso di eroina – è dipendente da questa sostanza – viene catturato e spedito in questo carcere dove scontare la sua condanna. E’ un ambiente che non lascia spazio all’immaginazione, cupo, scuro e tetro dove la vite dei carcerati sono nelle mani delle guardie che comunque dimostrano di avere un aspetto ed un comportamento abbastanza umano – per fortuna! Queste guardine sono disegnate da Cheever come persone con le medesime paure, ansie, problemi che gli stessi carcerati hanno anzi...a volte con qualcosa di più perché il loro compito è quello di mantenere l’ordine all’interno della prigione e non sempre è facile gestire la situazione che si viene a creare...
A Falconer non sono tollerati gli sbagli, non si possono avere pensieri propri e non ci si può ribellare. Disciplina è la parola d’ordine...ma nonostante questo, Farragut riesce in qualche modo ad avere un po’ di immaginazione anche se limitata, conosce la sofferenza causata dall’astinenza sia della sostanza cui è dipendente che dell’altro sesso; conosce altri uomini all’interno del carcere nelle sue stesse condizioni e si innamora, prova il sesso e il sentimento dell’amore per una persona simile a lui con la quale ha anche rapporti. Questi rapporti – in una delle rare visite da parte della moglie – vengono raccontati, è lei a domandarglielo (
"Hai fatto sesso?") perché non solo se l’aspettava da parte del marito, ma lo vede cambiato...è un’altra persona.
- continua nel prossimo post –